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Questo è un report oggettivo, pertanto riporta soltanto dati ufficiali senza opinioni personali.

Gender gap in ambito lavorativo

I dati oggettivi verificabili che riguardano il gender gap in ambito lavorativo.

Gender

  • Gender
    Dal punto di vista della nomenclatura scientifica, con “genere” si indica il sesso dell’individuo.
  • Sesso
    Dal punto di vista scientifico, nell’homo sapiens (essere umano) il sesso può essere “maschio” o “femmina”.

Cosa è il Gender Gap

Differenza sociale ed economica tra due gruppi di individui, causata solo ed esclusivamente dal genere di appartenenza.

Stipendi da dipendente

Lo stipendio di un uomo è uguale a quello di una donna che esegue lo stesso lavoro con le stesse mansioni nella stessa area geografica?
Gli stipendi dei dipendenti privati e statali sono regolati dei contratti collettivi nazionali e dalle leggi in casi specifici particolari.
In tali testi, non è stata trovata alcuna disposizione che prevedesse una differenza di retribuzione in base al sesso.
Pertanto, possiamo trarne la conclusione, che lo stipendio di un uomo è uguale a quello di una donna che esegue lo stesso lavoro con le stesse mansioni nella stessa area geografica.

E’ possibile visionare i contenuti di molti contratti collettivi presso il sito del Ministero del Lavoro:
https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/rapporti-di-lavoro-e-relazioni-industriali/focus-on/norme-contratti-collettivi/pagine/default

Se scopri l’esistenza di una disposizione che disciplina lo stesso caso in modi differenti in base al genere, segnalacelo attraverso il form alla fine di questa pagina. Grazie.

Quote riservate

Quote rosa per lavori con stipendi elevati

Esistono diverse normative in favore del genere femminile, denominate genericamente con il termine “Quote Rosa”. Tali norme obbligano aziende private e statali a licenziare forzatamente uomini, per assumere forzatamente lavoratori di genere femminile, ma solo per i lavori di maggiore “prestigio” e con maggiore stipendio.
Esempio:
Nel 2011, i componenti dei CdA delle società quotate erano composti quasi esclusivamente da uomini (nel 2011 i board avevano circa il 7,4% di donne).
Fonte: elaborazione openpolis su dati Cerved
Nel 2011 è stata introdotta la legge (Legge Golfo-Mosca del 2011) che impone alle società quotate, di licenziare uomini e assumere donne, ma solo per i ruoli apicali, cioè ad esempio per i membri del CdA (consiglio di amministrazione della società).
La legge infatti dispone: nelle società quotate “il riparto degli amministratori da eleggere deve essere effettuato in base a un criterio che assicuri l’equilibrio tra i generi. Il genere meno rappresentato deve ottenere almeno un terzo degli amministratori eletti.” (art. 1 della Legge 120 del 2011).
Fonte: Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Quote rosa per lavori con stipendi bassi

Non sono state individuate normative che impongono una parità di genere per i lavori più umili, più faticosi e con stipendi più bassi, in cui vi è una stragrande maggioranza di manodopera maschile.
Esempio:
Non esiste la quota rosa per gli addetti alle pompe di benzina.
Stipendio medio di un benzinaio in Italia: tra 870€ e 1.250€ mensili.
Fonte: QuiFinanza

Quote azzurre per lavori con stipendi elevati

Non siamo riusciti ad individuare la presenza di “quote azzurre”, ossia normative che impongono parità di genere nel numero di membri in una determinata professione a maggioranza femminile.
Se sei a conoscenza di una normativa di questo tipo, segnalacela attraverso il form presente alla fine di questo saggio.

Pensioni

  • Esistono diverse normative in ambito pensionistico, che apportano deroghe di vantaggio per i soggetti femminili.
    Esempio: Opzione Donna (Decreto legge n.4 del 2019).
    Tale normativa consente alle donne di scegliere se andare in pensione anticipatamente al verificarsi di determinate circostanze.
    Fonte: Ministero del Lavoro.
  • Al riguardo, non sono state individuate normative in favore del genere maschile.

Formazione professionale

  • Molte università prevedono agevolazioni economiche dedicate esclusivamente alle donne, per alcuni dei propri corsi di studio.
    Esempio: Università di Bari
  • Non abbiamo individuato alcuna agevolazione economica dedicata esclusivamente agli uomini per i corsi universitari.

Sussidi statali

  • Esistono una serie di leggi che prevedono l’erogazione di finanziamenti a tasso agevolato e/o a fondo perduto per imprenditori di genere femminile.
    Esempio:
    “160 mln di euro per il rifinanziamento del Fondo Impresa Femminile, istituito con LDB 2021, a cui si aggiungono 33,8 mln di euro di risorse nazionali”.
    Fonte: Ministero delle Imprese
  • Al riguardo, non sono state individuate normative in favore del genere maschile.

Indice

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