Commentary

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Guerra civile internazionale

La chiave di lettura degli avvenimenti di geo politica non deve essere trovata negli interessi nazionali, ma solo in una guerra civile internazionale tra due ideologie.

Introduzione

Nell’analisi degli eventi politici internazionali e delle strategie adottate dai leader mondiali, si tende spesso a supporre che le decisioni siano guidate esclusivamente dall’interesse nazionale. Tuttavia, un esame più approfondito suggerisce che il fattore determinante non sia tanto l’interesse oggettivo di uno Stato, quanto piuttosto l’orientamento ideologico della leadership in carica.

Guerra civile internazionale

  • Dal 2008-2010 si è assistito a un’evoluzione della competizione politica su scala internazionale, con il progressivo superamento della tradizionale contrapposizione tra Stati basata su interessi nazionali divergenti. Il conflitto attuale si manifesta invece come uno scontro ideologico che trascende i confini geografici, polarizzando le società interne di ogni nazione.
  • In questo scenario, la distinzione tra centro-destra e centro-sinistra non è più confinata alle singole nazioni, ma si riflette in alleanze politiche globali. Gli elettori, divisi da visioni del mondo inconciliabili, tendono a solidarizzare più facilmente con esponenti della loro stessa area politica all’estero piuttosto che con i concittadini di orientamento opposto. Questo fenomeno ha portato a una crescente cooperazione tra partiti politici ideologicamente affini a livello transnazionale, con implicazioni dirette sulle relazioni diplomatiche e sulle decisioni strategiche.

La conseguenza della guerra civile internazionale

Questa crescente divisione ha prodotto effetti significativi sulla politica internazionale:

  • Ridefinizione delle alleanze internazionali
    L’allineamento tra Stati non avviene più esclusivamente sulla base di interessi economici o strategici, ma sempre più in funzione dell’ideologia politica dominante in ciascun governo.
  • Decisioni guidate dall’ideologia
    I leader mondiali prendono decisioni di politica estera principalmente in base alla propria appartenenza ideologica, talvolta a scapito dell’interesse nazionale. L’obiettivo è spesso quello di rafforzare il proprio partito e consolidare il consenso interno, piuttosto che massimizzare il benessere del Paese.
  • Sostegno ai partiti affini in altri Stati
    I governi in carica tendono a favorire, con mezzi statali, i partiti politicamente affini presenti in altre nazioni, contribuendo così alla creazione di reti di supporto transnazionali.

Il caso degli Stati Uniti, della Russia e della Cina

Un esempio emblematico di questa dinamica è l’atteggiamento degli Stati Uniti nei confronti di Russia e Cina.

La Russia è governata da una leadership di centro-destra da molti anni, mentre la Cina è guidata da un regime di estrema sinistra. Eppure, nel 2025, in circa due settimane, si è assistito a un repentino mutamento nell’approccio degli Stati Uniti verso questi due Paesi, nonostante gli interessi economici americani non fossero sostanzialmente cambiati nell’arco di pochissime settimane.

  • Con un’amministrazione democratica al potere, gli Stati Uniti hanno adottato una politica ostile verso la Russia, accusata di non essere una democrazia trasparente, mantenendo al contempo relazioni economiche con la Cina, nonostante la natura autoritaria del suo sistema politico.
  • Con l’alternanza al governo e l’avvento di un’amministrazione repubblicana, la strategia si è ribaltata: gli Stati Uniti hanno mostrato maggiore apertura nei confronti della Russia, mentre hanno intensificato la pressione su Pechino.

Questa fluttuazione evidenzia come le scelte di politica estera non siano esclusivamente dettate da valutazioni pragmatiche, dalla storia delle popolazioni, dagli interessi economici e dalla necessità di reperire risorse naturali, quanto piuttosto risentano fortemente dell’orientamento ideologico del governo in carica.

L’Ideologia come fattore determinante nelle relazioni internazionali

L’ideologia diventa pertanto, se non l’unico, quantomeno il principale metro di misurazione per le scelte politiche internazionali, anche a costo di sacrificare coerenza, razionalità e interessi nazionali.

  • Esempio
    Gli accordi economici con Putin sono stati giudicati intollerabili dall’Unione Europea (spostata a sinistra), perché non si ritiene la democrazia russa trasparente a sufficienza per poter giudicare regolari le votazioni governative russe. Ma con la Cina comunista, dove le votazioni governative neanche si tengono, è possibile intrattenere ogni tipo di rapporto commerciale.

Il Cambio di Priorità con l’Alternanza Politica

L’influenza dell’ideologia nella politica estera porta a diverse conseguenze rilevanti: le relazioni internazionali diventano estremamente volatili e soggette a drastici cambiamenti a ogni alternanza di governo. Ciò introduce un elemento di imprevedibilità che può minare la coerenza delle strategie geopolitiche di lungo termine e generare instabilità nei rapporti diplomatici.
Basta così, il cambio di un governo, per cambiare ogni decisione di politica internazionale.

  • Esempio
    Con i democratici al governo negli Stati uniti, l’Unione Europea aveva richiesto ai governi dei propri Stati una adesione incondizionata all’atlantismo. Ma solamente due settimane dopo l’elezione dei repubblicani al Governo USA, il valore dell’atlantismo è venuto meno, in ragione di una necessità addirittura contraria, di rendersi indipendenti dagli Stati Uniti.

Conclusione

  • L’idea che i governi agiscano su base ideologica piuttosto che su interessi puramente strategici ha profonde implicazioni. Significa che le relazioni internazionali possono cambiare drasticamente con l’alternanza al potere di partiti con visioni opposte. Questo introduce un elemento di imprevedibilità nella politica estera e può portare a scelte che, dal punto di vista pragmatico, potrebbero sembrare incoerenti o addirittura controproducenti per l’interesse nazionale.
  • Prendendo atto di questa dinamica, chiunque voglia comprendere gli scenari internazionali dovrebbe guardare non solo alle motivazioni economiche e strategiche delle scelte politiche, ma soprattutto all’ideologia dominante nel governo di turno. Solo così si potrà interpretare con maggiore chiarezza il comportamento dei leader mondiali e le tendenze della politica globale.

Indice

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