Commentary

Questo è un commentary, pertanto riflette il punto di vista dell'autore.

I pensionati non pagano le imposte sul reddito

I pensionati non pagano tasse dirette né dal punto di vista economico né dal punto di vista giuridico.

Come funziona il sistema pensionistico

In Italia il sistema pensionistico funziona nel seguente modo.

  1. I lavoratori sono obbligati a versare somme di denaro, denominate “contributi pensionistici”.
  2. Il denaro deve essere obbligatoriamente versato allo Stato italiano.
  3. I lavoratori che hanno raggiunto determinati requisiti stabiliti dallo Stato, hanno diritto di ricevere somme di denaro, denominate “pensioni”.
  4. Tali somme di denaro sono stabilite sulla base di parametri stabiliti dallo Stato.

Dal punto di vista economico

  • Il denaro versato dai lavoratori non viene versato in un fondo pensionistico, ma direttamente allo Stato, confluendo nella fiscalità generale.
  • Le pensioni che vengono erogate, non sono calcolate in base al rendimento del fondo pensione e alle somme versate, ma in base a parametri stabiliti dallo Stato.
  • Lo Stato esegue il pagamento della pensione anche nei casi in cui le somme ricevute come pensione superano le somme versate.

Pertanto, dal punto di vista economico, il pensionato non contribuisce con alcun pagamento in tasse.
Anzi, al contrario, il suo emolumento viene finanziato con il denaro versato dai contribuenti. I contributi versati in passato non sono quasi mai sufficienti a coprire l’importo totale percepito durante il periodo pensionistico fino alla morte.

A riprova di ciò, si ricorda un fatto esemplificativo.
Le pensioni vengono adeguate all’inflazione quasi ogni anno, mentre le somme di denaro versate in passato, rimangono invariate.
Inoltre, la pensione viene versata anche qualora il beneficiario viva oltre l’età media, indipendentemente dal denaro effettivamente versato in età lavorativa.

In conclusione, non solo, i pensionati non pagano le imposte dirette, ma vivono grazie alle tasse versate da altri.

Dal punto di vista giuridico

  • Dal punto di vista giuridico, è l’ente giuridico dello Stato italiano che eroga i pagamenti pensionistici.

Pertanto, il denaro versato in precedenza ha natura giuridica di imposta, nonostante venga erroneamente spesso qualificato come contributo pensionistico.
Allo stesso modo, il denaro percepito come pensione è un emolumento stabilito dallo Stato, analogamente a quanto avviene per un dipendente statale.

Per concludere quindi, anche da un punto di vista giuridico, i pensionati non pagano le tasse.

Da dove nasce l’errore

Comunemente si crede che i pensionati paghino le tasse, ma questa convinzione deriva da un’illusione creata dalla burocrazia.

Il cedolino della pensione, infatti, mostra l’imponibile, le tasse detratte e la somma netta versata al pensionato. Tuttavia, lo Stato non paga tasse a sé stesso, né economicamente né concretamente. Essendo lo Stato l’erogatore e il destinatario dei fondi, ciò che avviene è semplicemente una compensazione meramente contabile (“giro di posta”), ovvero un passaggio formale privo di qualsiasi utilità reale, che si traduce in un meccanismo burocratico fine a sé stesso.

Eppure esistono le trattenute fiscali sulla pensione

Ciò avviene solo formalmente e non avviene anche nel mondo reale.
Ciò è facilmente riscontrabile dal fatto che i pensionati percepiscono più di quanto versato.
Come può esserci un pagamento di tasse se l’individuo percepisce una somma maggiore rispetto a quella versata?

L’esempio del caso contributivo attuale

Il calcolo qui riportato si riferisce al sistema completamente contributivo, quindi si riporta la situazione meno gravosa per lo Stato e più svantaggiosa per il pensionato/contribuente.

Esempio di dipendente privato

  • Inizio lavoro: 27 anni.
  • Stipendio medio: 30.000€/anno.
  • Contributi da versare: 33%.
  • Anni di versamenti: 38 anni.
  • Età di inizio pensione: 69 anni.

Fonte: INPS

  • Contributi versati: 9.900€ / anno * 38 anni = 376.200€ totali.
  • Aspettativa di vita futura = 85 anni.
  • Durata della pensione: 16 anni.
  • Somme ricevute a titolo di pensione: 21.509€ all’anno x 16 anni = 344.144€ circa.

Fonte: Sole24Ore

  • Somme versate in eccesso rispetto alle somme percepite = 32.000€ circa (8,5%).

A tale somma andranno aggiunte rivalutazioni dei montanti versati, i tassi di rendimento e i coefficienti di trasformazione futuri, che ci saranno nei prossimi decenni di versamenti e di pensionamento.
Inoltre, si ricorda che questa situazione è la più svantaggiosa per il lavoratore, perché interamente calcolata con il sistema contributivo. Il sistema retributivo e il sistema misto invece, prevedono una situazione ancora più vantaggiosa per il pensionato.


Per cui, molto probabilmente, la somme versate saranno inferiori a quelle che verranno percepite.
Di certo non vi sarà la presenza di pagamento di tasse reali su tali somme da parte del pensionato, visto che, nel peggiore dei casi, ritirerà una somma pari a quella versata.


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